Matt Hougan di Bitwise è sempre più bullish su Bitcoin. Le sue ultime uscite pubbliche sono state tutte molto rialziste su BTC, complice anche una situazione geopolitica e macroeconomica che dovrebbe giocare proprio a favore dell’asset digitale per eccellenza. Secondo il CIO del gestore di fondi che amministra sia un ETF su Bitcoin sia uno su Ethereum, il mondo si starebbe finalmente accorgendo dello stato del mondo fiat, termine con il quale ci si riferisce alle valute nazionali emesse dalle banche centrali.
Stato che – aggiunge – attiene all’aumento di acquisti di oro da parte di certe banche centrali, proprio nell’ottica di proteggersi dalla svalutazione delle divise nazionali. E che, aggiungiamo noi, attiene anche alla pessima situazione di diversi debiti pubblici, a partire da quello americano.
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Sarebbe un buon momento per Bitcoin, almeno per chi avrebbe le orecchie giuste per percepire certi messaggi. Messaggi che sono contenuti nell’ultimo memo per gli investitori, che si aggiunge a una lunga serie di uscite pubbliche da parte del CIO di Bitwise che sono certamente pro Bitcoin.
Come quasi tutti i professionisti della finanza, ho speso la mia intera vita a nuotare nelle acque di un mondo basato sulle fiat currency.
Apre così, con toni piuttosto poetici, il suo attacco al sistema. E la sua difesa di Bitcoin.
Gli USA hanno abbandonato il gold standard 54 anni fa, nel 1971. Se dovessi considerare che si inizia la carriera intorno ai 21 anni, la persona più giovane che ricorda quel periodo (quello non fiat) oggi ha 75 anni.
Una considerazione molto interessante, perché di fatto nessuno ancora in carica o comunque attivo nel mondo degli investimenti finanziari a livello professionale ricorda di essere in un mondo dove non si poteva stampare liberamente moneta.
Quando i più di noi erano ancora a scuola, l’adozione delle fiat currency ci era presentata come progresso inevitabile, come uscire dal fango e iniziare a camminare in posizione eretta. Le persone credevano che l’oro fosse moneta, e ne ridevamo.
Tuttavia, nonostante convinzioni così radicate, per Matt Hougan di Bitwise saremmo al punto di svolta:
Sempre di più le persone sembra che si stiano svegliando, considerando la possibilità che l’era fiat nella quale abbiamo vissuto sia l’anomalia. Forse stampare moneta dal nulla, come abbiamo iniziato a fare nel 1971, è un’idea sbagliata. Forse il denaro affidabile richiede dei limiti.
In realtà la discussione non interessa più soltanto i bitcoiner, che da tempo battono su questi punti. Anche Financial Times ha dedicato recentemente uno speciale all’oro, del quale Bitcoin (aggiungono tanti bitconer) sarebbe una versione migliorata e digitale.
In un contesto del genere, Bitcoin potrà prosperare, afferma sempre Hougan:
[Gli investitori, NDR] stanno recependo la questione principalmente tramite Bitcoin, che è considerato come un’alternativa digitale all’oro. Dal loro lancio nel 2024, gli ETF hanno raccolto 45 miliardi, da comparare ai 34 miliardi raccolti dagli ETF sull’oro nello stesso periodo.
Un segnale forte, che sarebbe inevitabilmente bullish su Bitcoin, ammesso che il suo essere un degno sostituto dell’oro diventi convinzione più diffusa.
I più cinici diranno che non ci si può aspettare una posizione diversa da chi vende a mercato ETF Bitcoin e ha dunque un interesse diretto affinché le persone lo acquistino. I punti posti però nel lungo memo condiviso con i clienti pone delle questioni non banali, sulle quali forse tutti dovremmo provare a riflettere.
L’attacco hacker all’exchange crypto iraniano ci ricorda che Bitcoin è anche molto altro – e che è estremamente più affidabile anche in contesti di massimo stress come quelli che in genere sono legati a una guerra. Tuttavia è, come abbiamo già detto altrove, una questione che è forse prematuro discutere.
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