Calma piatta. Nonostante quello che qualcuno chiamerebbe un crollo nel pomeriggio, durante la sessione americana, la verità è che continuiamo a muoverci in un range molto ristretto, con la noia che la fa da padrona. Non solo sul mercato Bitcoin e crypto, ma anche su quello delle azioni, dell’oro, del petrolio (per quanto mosso dalle agitazioni in Medio Oriente).
Il momento più duro per tutti, soprattutto per chi è esagitato al punto tale da essere al 100% sul mercato crypto, è proprio questo. Poche emozioni. Finte, scarti, dribbling da parte dei mercati, che sono fermi come le statue che sono rimaste a decorare, dai tempi dei Romani, la capitale d’Italia. Che fare? Avrebbe detto qualcuno dalle parti di Mosca. La risposta proveremo a darcela nel corso di questo approfondimento.
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Una premessa: eravamo nelle stesse identiche condizioni tra marzo e settembre-ottobre del 2024. Dopo una buona corsa di recupero, complice l’arrivo degli ETF su Bitcoin negli USA, poi con le elezioni abbiamo ripreso a muoverci al di fuori dei range. Non sappiamo quanto durerà questa volta, ma dovremo fare i conti anche con la situazione macro, che per il momento invita tutti… alla calma. Andiamo con ordine.
In settimana ha parlato Jerome Powell. Non ne vogliono sapere di tagliare i tassi, perché non ne ricorrono le condizioni. Il mercato del lavoro, per quanto in raffreddamento, è ancora solido al punto tale da non richiedere alcun tipo di intervento. L’inflazione? Ci si aspetta un rimbalzo – e dunque tagliare ora sarebbe cattiva creanza. Tutti hanno votato a favore del no tagli e dunque se ne riparlerà a luglio.
Mancano 40 giorni all’appuntamento del 30 luglio. Può succedere ancora di tutto, ma per ora i mercati sono posizionati saldamente sul no tagli. Vedi grafico allegato.
Christopher Waller ha affermato oggi pomeriggio di essere potenzialmente aperto al taglio dei tassi. È membro del FOMC, vota, e dunque bisogna starlo a sentire, no? Vero, ma solo in parte. Ci sono anche altre questioni che agitano Waller, alcune delle quali squisitamente politiche.
Primo punto: ha esattamente zero da perdere nell’apparire dovish – ovvero pro-tagli – in pubblico.
Secondo punto: è uno dei nomi che circolano con maggiore insistenza per il post-Powell. JPow dovrà essere o riconfermato o allontanato nel 2026 – e Waller è uno dei papabili. Apparire in linea con il presidente Donald Trump, che spinge per i tagli, è tutto vantaggio politico.
Anche l’economia USA è in raffreddamento, ma non quel tanto che servirebbe per spingere verso i tagli. Ora le scuole sono due: la prima dice che l’inflazione è più importante e pericolosa e dunque bisogna rimanere con i piedi ben piantati per terra. La seconda invece vorrebbe tassi più bassi già da adesso. E dunque spinge per i tagli.
C’è incertezza, ma la staticità di Fed non è certo di aiuto per i movimenti dei mercati, che infatti temporeggiano.
Si era arrivati belli pimpanti alla sessione USA, dopo aver ampiamente superato i 106.000$. Nel momento in cui scriviamo si torna in quota 104.000$, ma niente di sconvolgente, se non per la rapidità con la quale si sono persi circa 2 punti percentuali.
Si segue a stretto giro (e con un piccolo moltiplicatore) l’andamento delle borse USA. Incerto, con un dato macro che arriva da Philly che non è dei migliori, ma comunque con impatto solo di breve periodo.
Fare trading in queste circostanze è snervante. Per chi dovesse avere degli orizzonti di medio e lungo periodo però ci sono delle alternative, anche con rendimenti interessanti. Tutte prevedono dei rischi (non ci sono pasti gratis, muchachos), e ne abbiamo parlato nel corso della nostra ultima live, ieri sera.
Non tutte le strategie sono… per tutti. Non tutte le strategie sono per il tuo livello di propensione al rischio, ma ce ne sono diverse di interessanti per chi vuole valutare un rendimento mentre i mercati sono fermi.
C’è chi parla di estate da passare sotto l’ombrellone in tranquillità. Noi aggiungiamo di rimanere sempre ben idratati e – nelle giornate di sole più duro – di indossare anche un cappellino.
Questo perché in realtà nessuno sa cosa succederà e nessuno può effettivamente anticipare cosa succederà. Le lateralizzazioni possono essere per carità, lunghe, ma da qui a pensare che dureranno in eterno – o certamente fino a settembre-ottobre, ce ne passa.
Probabilmente un accordo con l’UE per i dazi e una chiusura di certe questioni – a partire dalle due guerre che tengono i mercati con il fiato sospeso – potrebbero essere dei buoni vettori per il recupero di un po’ di entusiasmo.
Per il resto – l’incertezza regna così sovrana che da Fed sono equamente o quasi divisi su due posizioni: zero tagli fino a fine anno oppure… due tagli. Una distribuzione che ci azzardiamo a definire come particolare – e segno inequivocabile dell’incertezza che domina anche tra chi di macro e di andamenti dovrebbe saperne più di noi.
Per il resto, prima di disperarsi, guardare a dove eravamo ad aprile. Non si può sempre correre del 30% in un mese. Soprattutto quando dall’equazione continuano a mancare i retail.
Noi continueremo a seguire la situazione sia qui, sia sul nostro Canale Telegram Ufficiale, dove potrai trovare oltre 40.000 dei nostri lettori, anche a discutere le cose più interessanti sul forum!
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