Il TVL complessivo del settore DeFi deve ancora trovare un nuovo massimo storico dal top del 2021, ma c’è un’applicazione specifica che continua ad aggiornare il proprio traguardo settimana dopo settimana.
Parliamo di un Maple Finance, un protocollo di prestito che sta giocando una partita a sé, accumulando capitali e nuovi utenti come nessun altro nell’attuale decentralizzato.
In questo caso sarebbe più corretto parlare di asset in gestione (AUM) piuttosto che fondi bloccati (TVL), perché Maple è una piattaforma ibrida che unisce il potere dell’economia on-chain con la flessibilità del credito off-chain.
Aspetta un attimo: se non sai come funziona la DeFi, facciamo un passo indietro. Abbiamo preparato per te un podcast che spiega tutto in modo semplice.
Tornando a noi, vediamo più da vicino quali sono le ultime novità per questo protocollo e perché sempre più denaro sta convergendo verso il suo modello. Siamo di fronte ad una fase di svolta per l’industria crypto, dove finalmente i grandi player istituzionali stanno iniziando a dialogare ed interagire con i protocolli nativi, sbloccando nuove grandi opportunità di rendimento. Nel frattempo anche il token nativo del progetto, SYRUP, risente di tutto questo ottismo.
Maple Finance è un protocollo di credito istituzionale che unisce la DeFi e la TradFi in un nuovo connubio super efficiente. Il suo meccanismo è molto semplice: funziona come qualsiasi piattaforma di prestito, dove gli utenti retail depositano asset che saranno poi concessi in prestito ad altri individui, in cambio di uno yield stabile.
La differenza sostanziale con piattaforme tradizionali come Aave, è che su Maple gli asset depositati sono sempre stablecoin su rete Ethereum, e che chi assume il prestito è una controparte istituzionale selezionata. Quest’ultima deve chiaramente offrire una garanzia, tra cui BTC, ETH, SOL, ETH, USDe ed altri derivati tokenizzati, con un fattore di overcollateralizzazione.
Questo modello, che inverte il classico pattern dove sono le istituzioni a fornire liquidità ed i retail a sfruttarla (qui è il contrario), ha permesso a Maple di raggiungere un successo enorme. Molte società di gestione patrimoniale, tra cui anche il colosso Cantor Fitzgerald, hanno iniziato ad attingere credito dal protocollo, visti i vantaggi nella gestione versatile della posizione, con tassi e rischi personalizzabili.
Ad oggi l’AUM della piattaforma ( che conta anche i depositi off-chain delle aziende TradFi) ha toccato un nuovo massimo a $2,49 miliardi, in rialzo del 300% circa da inizio aprile. Se contiamo da giugno dello scorso anno, quando il valore degli asset era di appena $225 milioni, il tasso di crescita sale ad oltre il 1.015%. Grande protagonista di questa scalata il token Syrup USDC, asset che rappresenta una quota tokenizzata dei depositi nei pool di liquidità
Negli ultimi mesi Maple Finance è letteralmente esploso arrivando a chiudere accordi con grossi partner istituzionali ed aumentando visibilmente l’uso della piattaforma. Il suo modello ibrido è vincente: in un colpo solo vengono allineate le esigenze dei retail in DeFi, che vogliono ottenere un rendimento stabile sul proprio stake, e quelle degli istituzionali, che vogliono accedere a credito in modo smart, flessibile e programmabile.
Tutto ciò si traduce chiaramente in numeri record: oltre all’AUM già citato, c’è un totale di prestiti in circolazione che supera i $920 milioni, in aumento di oltre $200 milioni in appena un mese, con $76 milioni di interessi pagati ai fornitori di LP ( depositanti stablecoin). Dalla sua nascita Maple ha messo permesso di generare circa $7,8 miliardi di prestiti. Le sue entrate sono aumentate vertiginosamente: solo tra maggio e giugno ha guadagnato più di $2 milioni, 10 volte di più quanto guanto portato a casa negli stessi mesi del 2024.
Una delle ultime novità introdotte da Maple Finance, che potrà ancor di più potenziare il suo ambiente misto DeFi e Tradi, riguarda l’implementazione del token HYPE come collaterale per i prestiti. Ciò significa che le istituzioni possono bloccare la moneta del progetto Hyperliquid per usufruire di linee di credito all’interno delle pool. Può sembrare una notizia da poco ma in realtà è una vera bomba.
HYPE è uno degli asset più infuocati dello spazio crypto degli ultimi mesi. Da un anno a questa parte le sue quotazioni sono aumentate di un 10X, con un prezzo attuale di $36,3 Le sue recenti performance hanno lasciato a bocca aperta molti traders e degen del settore, tanto da riuscire a raggiungere la posizione #11 su Coinmarketcap con $12 miliardi di capitalizzazione.
Gli investitori potrebbero ora sfruttare i propri HYPE come fonte di leva, ottenendo liquidità in stablecoin senza dover vendere il token. Questa dinamica ha un buon potenziale per amplificare la domanda di credito su Maple.
Gli straordinari numeri registrati da Maple si traducono ovviamente in punti percentuali per il token SYRUP, che nell’ultimo mese ha stampato un ottimo +32% contro il dollaro statunitense. L’asset assume funzioni di reward attorno all’ecosistema DeFi del protocollo. I retail che depositano stablecoin nel vault ottengono infatti una quota di SYRUP attraverso un programma incentivi chiamato Drips, oltre ovviamente ad interessi pagati in USDC/USDT.
Dal bottom di aprile ad oggi questo token è cresciuto del 544% riflettendo un grandissimo interesse da parte degli investitori per questo esperimento che unisce DeFi e finanza tradizionale in un’unica piattaforma. Al momento siede al rank # 86 con una marketca di $666 milioni.
Ci sarà da vedere adesso se il crescente ritmo di emissione porterà a una diluizione del valore del token nel medio termine, o se la domanda riuscirà a contrastare questa pressione. In questo momento le quotazioni sembrano eccessivamente estese, con i prezzi parecchio distanti dall’EMA 50 e con l’RSI in zona ipercomprato.
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